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Angioplastica

Cos’è l’angioplastica coronarica?

L’angioplastica coronarica è una procedura minimamente invasiva utilizzata per riaprire le arterie coronarie quando sono ristrette o ostruite da placche di colesterolo (aterosclerosi).
Queste ostruzioni possono ridurre l’afflusso di sangue al cuore, causando:

  • Dolore al petto (angina)

  • Affanno

  • Stanchezza facile

  • In alcuni casi, infarto

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L’obiettivo dell’angioplastica è ripristinare il normale flusso sanguigno al cuore, ridurre i sintomi e prevenire danni cardiaci.

Nella maggior parte dei casi, durante la procedura viene anche impiantato uno stent, una piccola retina metallica che mantiene l’arteria aperta nel tempo.

 

Come viene eseguita l’angioplastica coronarica?

L’intervento è sicuro, poco invasivo e generalmente non richiede anestesia generale.

Le fasi principali:

  1. Anestesia locale (di solito al polso o all’inguine)
    Il paziente rimane sveglio, non sente dolore e può comunicare con il medico.

  2. Introduzione del catetere
    Un sottile tubicino (catetere) viene inserito in un’arteria del polso o della gamba e guidato fino al cuore.

  3. Individuazione del restringimento
    Attraverso il catetere viene iniettato un mezzo di contrasto che permette di visualizzare le arterie coronarie con i raggi X (coronarografia).

  4. Dilatazione del restringimento
    Un piccolo palloncino viene gonfiato a livello dell’ostruzione per riaprire l’arteria.

  5. Impianto dello stent (quando necessario)
    Nella maggior parte dei casi, si posiziona uno stent per mantenere l’arteria aperta e ridurre il rischio che si richiuda.

  6. Rimozione del catetere
    Al termine, il catetere viene rimosso e l’accesso vascolare viene medicato o chiuso con speciali sistemi di sicurezza.

La procedura dura solitamente da 30 a 60 minuti, in base alla complessità del trattamento.

 

Dopo l’intervento

  • Il paziente resta in osservazione per alcune ore e spesso viene dimesso il giorno successivo

  • È possibile riprendere gradualmente le normali attività nei giorni successivi

  • Viene prescritta una terapia (di solito con antiaggreganti) per proteggere lo stent

  • Sono programmati controlli cardiologici periodici

© 2025 Dr. Alessandro Durante, cardiologo

Iscritto all'Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano al n. 41321

Comunicazione inviata all'Ordine dei Medici in data 11/08/2014

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