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Attività fisica in Italia... quanto siamo pigri!

Quest’anno il Congresso Annuale della Società Europea di Cardiologia si è svolto a Roma, e come sempre sono numerosi i nuovi studi presentati, su farmaci e altre terapie. Il ruolo da protagonista l’ha però avuto lo studio PASSI, che avviato dal 2006-2007 raccoglie informazioni dalla popolazione italiana adulta (18-69 anni) sugli stili di vita e fattori di rischio comportamentali connessi all’insorgenza delle malattie croniche.

Quali sono i risultati?! Solo 1/3 degli italiani può essere considerato realmente attivo, 1/3 lo è parzialmente (svolge qualche attività nel tempo libero senza però raggiungere i livelli raccomandati) e 1/3 è completamente sedentario. Un dato ancora più grave viene da un recente rapporto di Save the Children, che ha evidenziato che fra i minori il 23% non svolge regolarmente attività motorie nel tempo libero, l'11% nemmeno a scuola e il 63% cammina globalmente non più di mezz'ora al giorno.

Questo dato è inquietante se pensiamo a quanto sia importante investire sulla salute e prevenire sin da piccoli, ma anche quanto sia importante quella educazione alla salute e all’attività motoria che sembra invece essere così spesso carente.

Ma quale è il livello di attività giornaliera raccomandata? Tutti i giorni bisognerebbe camminare il più possibile, almeno 10000 passi al giorno. Adesso tutti penseranno “io li faccio”, ed era quello che pensavo anche io. Ora con le app è possibile monitorare in modo abbastanza preciso il numero di passi, provateci e rimarrete stupiti… i passi che fate sono molti meno di quelli che pensate di fare! A parte i nostri 10000 passi quotidiani bisognerebbe fare almeno 30 minuti di attività fisica moderata per 5 volte alla settimana per gli adulti e anche 60 minuti al giorno per i bambini, dove per attività fisica moderata si intende un livello che dipende dallo stato di salute e dall’età del soggetto ma che in linea generale potrebbe essere una camminata veloce o corsa.

Quanti problemi potremmo evitare investendo di più sell’educazione all’attività motoria regolare? Molti, moltissimi. Da un recentissimo studio, sempre presentato al Congresso Europeo, si potrebbe ridurre la mortalità cardiovascolare alla metà o addirittura ad un terzo, un risultato incredibile soprattutto se teniamo a mente che queste patologie rappresentano la prima causa di morte in assoluto.

L’educazione al movimento deve partire sicuramente da campagne nazionali e dalle istituzioni, ma ogni persona e ogni famiglia dovrebbero impegnarsi per uno stile di vità più sano, perchè è un investimento per il futuro che ci permetterà di goderci al massimo la vita e di invecchiare serenamente ed in salute.

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