Aspirina riduce le recidive di tromboembolismo venoso
L'utilizzo di aspirina dopo il ciclo di trattamento anticoagulante riduce il rischio di ricorrenze di più di un terzo in un ampio spettro di pazienti con il primo episodio di tromboembolismo venoso (VTE) senza cause apparenti, senza aumentare significativamente il rischio di sanguinamento. Sono questi i risultati di uno studio in fase di pubblicazione sull'importante rivista Circulation.
In questa pubblicazione è stata effettuata una analisi dei dati dei singoli pazienti per valutare l'effetto della aspirina vs placebo sulla ricorrenza di VTE, di eventi vascolari maggiori (ricorrenza di VTE, infarto miocardico, ictus e morte per causa cardiovascolare) e di sanguinamenti, globalmente e in sottogruppi prespecificati. Tra i 1224 pazienti, 193 hanno presrntato una ricorrenza di VTE nei 30 mesi di follow up mediano. L'utilizzo di aspirina ha mostrato di ridurre il rischio di VTE (7.5%/anno vs 5.1%/anno; hazard ratio (HR), 0.68; 95% CI, 0.51-0.90; P=0.008), sia di trombosi venosa profonda (HR, 0.66; 95% CI, 0.47-0.92; P=0.01) che di embolia polmonare (HR, 0.66; 95% CI, 0.41-1.06; P=0.08). L'utilizzo di aspirina ha inoltre ridotto il rischio di eventi vascolari maggiori (8.7%/anno vs 5.7%/anno; HR, 0.66; 95% CI, 0.50-0.86; P=0.002). Il tasso di sanguinamenti maggiori era basso e simile nel gruppo aspirina e placebo (0.4%/anno con placebo e 0.5%/anno con aspirina). Dopo aver aggiustato i risultati in base alla aderenza al trattamento, le riforrenze di VTE erano ridotte con l'utilizzo di aspirina del 42% (HR, 0.58; 95% CI, 0.40-0.85; P=0.005). L'analisi in sottogruppi ha evidenziato riduzioni simili in termini relativi, ma maggiori in termini assoluti, del rischio negli uomini e nei pazienti più anziani.
Il trattamento del VTE in fase acuta e nei mesi successivi prevede solitamente l'utilizzo di farmaci anticoagulanti. Tuttavia, dopo un periodo di trattamento con questi farmaci, in assenza di fattori provocanti l'uso clinico è di sospendere la terapia. Questo lavoro, basato sui dati derivati da due altri importanti studi sull'argomento, ha mostrato come l'introduzione della terapia con aspirina al momento della sospensione della terapia anticoagulante sia associata ad una riduzione non soltanto del VTE, ma anche dei singoli elementi del VTE, ossia trombosi venosa profonda ed embolia polmonare, e degli eventi vascolari maggiori. L'aspirina sicuramente ha effetyi positivi noti sugli eventi vascolari arteriosi maggiori, ma sorprende ed è interessante come il suo utilizzo riduca anche la recidiva di VTE. Questo mette in parte in discussione la classica visione che gli eventi venosi non siano particolarmente influenzati dal versante piastrinico, su cui peraltro agisce l'aspirina. Comunque rimane il dato significativo di questo studio che potrebbe cambiare l'abitudine clinica, soprattutto nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare in cui l'aspirina potrebbe avere un razionale molto forte.
Simes J, Becattini C, Agnelli G, Eikelboom JW, Kirby AC, Mister R, Prandoni P, Brighton TA for the INSPIRE (International Collaboration of Aspirin Trials for Recurrent Venous Thromboembolism) Study Investigators. Aspirin for the Prevention of Recurrent Venous Thromboembolism: The INSPIRE Collaboration. Circulation. 2014 Aug 25. pii: CIRCULATIONAHA.114.008828. [Epub ahead of print]
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