
I fattori di rischio cardiovascolare sono tutti uguali?
Solitamente quando ci viene posta una domanda come questa la risposta ovvia è "no". E questa volta è la risposta giusta. Non sono tutti uguali per diversi motivi, soprattutto se analizziamo i fattori di rischio classici che sono età, sesso, familiarità per malattie cardiovascolari, ipertensione, fumo, diabete, sedentarietà e dislipidemia. Quale è la prima distinzione da fare se non quelli su cui possiamo agire e quelli invece su cui non possiamo fare niente?! E allora, i fatt


Riduzione degli eventi cardiovascolari riducendo la pressione arteriosa a prescindere dal farmaco us
La riduzione della pressione arteriosa (PA) ottenuta con tutte le classi di farmaci antiipertensivi è associata ad una significativa riduzione degli ictus e degli eventi cardiovascolari maggiori, a supporto della ipotesi che la riduzione di questi eventi sia associata alla riduzione della PA di per se piuttosto che al singolo farmaco utilizzato. Tuttavia, per altri tipi di eventi e per la mortalità sono emersi dati contrastanti nei trial sino ad ora pubblicati. Questi sono i


Irbesartan riduce il rischio di iperuricemia
È stato recentemente pubblicato sulla rivista Clinical Pharmacology uno studio di un gruppo giapponese che ha mostrato che l’utilizzo di irbesartan in pazienti ipertesi e diabetici riduce il rischio di sviluppare iperuricemia. Lo stesso studio ha mostrato la sicurezza di irbesartan in questo gruppo di pazienti, in cui non si è assistito a un peggioramento della funzione renale dopo l’istituzione della terapia.
Questo studio retrospettivo ha analizzato i dati di 107 pazienti


Combinazione perindopril indapamide amlodipina utile e sicura negli ipertesi ad alto rischio
La triplice combinazione di farmaci antiiprtensivi perindopril-indapamide-amlodipina ha mostrato di essere efficace e sicura in una popolazione di pazienti ipertesi ad alto ed altissimo rischio che non avevano raggiunto un controllo ottimale della pressione arteriosa (PA) con precedenti trattamenti. Sono questi i risultati principali di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista American Journal of Cardiovascular Drugs.
Obiettivo dello studio era proprio di valutare l

Irbesartan riduce il rischio di iperuricemia
È stato recentemente pubblicato sulla rivista Clinical Pharmacology uno studio di un gruppo giapponese che ha mostrato che l’utilizzo di irbesartan in pazienti ipertesi e diabetici riduce il rischio di sviluppare iperuricemia. Lo stesso studio ha mostrato la sicurezza di irbesartan in questo gruppo di pazienti, in cui non si è assistito a un peggioramento della funzione renale dopo l’istituzione della terapia. Questo studio retrospettivo ha analizzato i dati di 107 pazienti a