
LCZ696 riduce le morti improvvise e per scompenso terminale rispetto a enalapril
È stato recentemente pubblicato sull'importante rivista European Heart Journal uno studio che ha mostrato come LCZ696 riduca il tasso di morti improvvise e di morti per peggioramento dello scompenso in pazienti con scompenso cardiaco cronico (scc) rispetto ad enalapril. Questo dato appare importante dato che la maggior parte delle morti per causa cardiovascolare nei pazienti con scc dipende da queste due cause.
Scopo dello studio era valutare se LCZ696, un inibitore del rec

Betabloccanti riducono la mortalità nella coronaropatia cronica stabile
È recentemente stato pubblicato su Heart, importante rivista in ambito cardiologico, uno studio retrospettivo i cui risultati hanno mostrato come l’utilizzo di betabloccanti in pazienti con coronaropatia stabile sia associato ad una riduzione delle mortalità. Questo studio si inserisce in una pratica clinica in cui spesso i betabloccanti sono prescritti in pazienti con coronaropatia stabile benchè i benefici maggiori siano stati sino ad ora ottenuti nel post-infarto. In quest

Liraglutide migliora la funzione ventricolare sinistra dopo STEMI
L’utilizzo di un ciclo di sette giorni di liraglutide in pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) trattati con angioplastica primaria è associato a un lieve miglioramento della funzione ventricolare sinistra a tre mesi. Sono questi i risultati principali di uno studio che è stato recentemente pubblicato sull’American Heart Journal. Questo studio ha arruolato un totale di 92 pazienti randomizzati 1:1 a ricevere liraglutide o placebo per set

Antiaggregante o anticoagulante nei pazienti con PFO e ictus criptogenico?
Nei pazienti con pervietà del forame ovale (PFO) e che hanno avuto un ictus criptogenico non si osservano differenze signficative in termini di outcome e ricorrenze con l’utilizzo di terapia antiaggregante o anticoagulante. E’ questo il risultato di una recente grossa metaanalisi pubblicata sullo European Heart Journal.
Scopo dello studio era valutare l’efficacia delle terapie antiaggregante ed anticoagulante in prevenzione secondaria di ictus/tia nei pazienti con PFO ed un

Ruolo dei betabloccanti nello STEMI trattato con PCI primaria
Nonostante l’avvento di efficaci terapie riperfusive come l’angioplastica primaria (pPCI – primary Percutaneous Coronary Intervention), l’utilizzo dei betabloccanti continua a mostrare un impatto prognostico positivo indipendentemente dalla funzione ventricolare sinistra (FEVS). È questa l’evidenza principale emersa in uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Cardiology.
Obiettivo dello studio era appunto di valutare quale fosse il ruolo della terapia betabloccante

Qual è la durata ottimale della DAPT dopo angioplastica coronarica?
Una doppia terapia antiaggregante (DAPT) proseguita per 30 mesi dopo una angioplastica coronarica (PCI) in pazienti con e senza infarto miocardico (IM) ha mostrato di ridurre il rischio di IM e di trombosi di stent, con un contestuale incremento dei sanguinamenti. Sono questi i risultati principali di un recente studio, il The Dual Antiplatelet Therapy Study [The DAPT Study], recentemente pubblicato sull’importante rivista Journal of the American College of Cardiology.
Sco

Aspirina migliora l'outcome nello scompenso cardiaco
L’utilizzo di basse dosi di aspirina potrebbe avere un ruolo nella prevenzione secondaria di eventi in pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico. È questo il risultato principale di una analisi retrospettiva recentemente effettuata e pubblicata sull’importante rivista Circulation Heart Failure.
Come detto questi dati sono stati ottenuti da una analisi retrospettiva di una coorte di pazienti che hanno partecipato ad un programma di trattamento dello scompenso cardiaco c

Triplice terapia antitrombotica con gli stent medicati nei pazienti che richiedono terapia anticoagu
La durata della terapia antiaggregante nei pazienti a cui vengono impiantati stent medicati è una questione in cui la discussione rimane aperta, e ancora maggiore è la discussione su quale atteggiamento assumere in pazienti con stent medicati che hanno anche indicazione alla terapia anticoagulante. Sono stati recentemene pubblicati sull’importante rivista Journal of the American College of Cardiology i risultati dello studio ISAR-TRIPLE (Triple Therapy in Patients on Oral Ant

Riduzione degli eventi cardiovascolari riducendo la pressione arteriosa a prescindere dal farmaco us
La riduzione della pressione arteriosa (PA) ottenuta con tutte le classi di farmaci antiipertensivi è associata ad una significativa riduzione degli ictus e degli eventi cardiovascolari maggiori, a supporto della ipotesi che la riduzione di questi eventi sia associata alla riduzione della PA di per se piuttosto che al singolo farmaco utilizzato. Tuttavia, per altri tipi di eventi e per la mortalità sono emersi dati contrastanti nei trial sino ad ora pubblicati. Questi sono i

LCZ686 efficace nello scompenso cardiaco – nuove analisi contro ipotetici placebo
E’ stata recentemente pubblicata una interessante analisi su LCZ696 sull’importante rivista European Heart Journal che ha analizzato gli effetti di LCZ696 rispetto a placebo con dei dati ricavati da trial del passato.
Questa analisi ha mostrato che la strategia combinata di inibizione dei recettori dell’angiotensina e della neprilisina porta ad una riduzione della mortalità globale, della mortalità per cause cardiovascolari e dei ricoveri per scompenso cardiaco; dato ulte